La presenza di sangue nelle urine è un motivo frequente di visita nel gatto, spesso giovane o giovane-adulto. La causa più frequente di ematuria in un gatto giovane è la cosiddetta cistite idiopatica felina. Vi sono tuttavia altre cause che vanno escluse quali presenza di calcoli vescicali, anomalie anatomiche del tratto urinario, cistiti batteriche, traumi vescicali, coagulopatie ecc.
Quali possono essere altri sintomi di cistite idiopatica felina?
Il gatto potrebbe essere irrequieto, entrare ed uscire frequentemente dalla lettiera associando eventuali vocalizzazioni, potrebbe leccarsi insistentemente la zona genitale o urinare fuori dalla lettiera.
Spesso i proprietari confondono questi sintomi con la costipazione e la difficoltà a fare le feci.
Come si diagnostica la cistite idiopatica felina?
Il veterinario eseguirà una visita clinica approfondita con palpazione della vescica, ispezione dei genitali esterni, radiografia addominale e/o ecografia del tratto urinario ed esame delle urine. Verranno inoltre poste diverse domande relative alla vita del gatto in casa e a possibili eventi stressanti.
La cistite idiopatica felina può mettere a rischio di vita l’animale?
Purtroppo si. Può infatti succedere che il gatto maschio abbia un’ostruzione uretrale completa e non riesca ad urinare. In questo caso si è di fronte ad un’emergenza medica. L’ostruzione uretrale porta ad estremo dolore, importanti squilibri elettrolitici ed acidosi metabolica. Tutti questi eventi possono portare a morte l’animale.
Durante le manifestazioni di cistite è quindi fondamentale accertarsi che il gatto sia in grado di urinare. Un suggerimento potrebbe essere quello di utilizzare sabbiette agglomeranti che ci permettono di monitorare grossolanamente la quantità di urina prodotta.
Qual è la terapia?
La cistite idiopatica felina è una malattia molto complessa che comprende sia una terapia medica che una terapia comportamentale.
In caso di ostruzione uretrale la terapia in urgenza prevede la stabilizzazione del paziente, l’anestesia generale e la disostruzione tramite idropulsione.
In genere viene applicato un catetere vescicale che viene lasciato in sede per alcuni giorni e l’animale viene ricoverato per la gestione medica.
In corso di cistite idiopatica non ostruttiva vengono invece utilizzati farmaci antidolorifici e/o antinfiammatori e farmaci che riducono lo spasmo uretrale.
Si interviene inoltre nella correzione dell’alimentazione prediligendo una dieta umida che aumenti quindi il consumo di acqua dell’animale ed eventualmente una dieta dedicata alle basse vie urinarie che ha la principale funzione di aumentare la diluizione urinaria.
Per quanto riguarda la terapia comportamentale è necessario valutare ogni singolo caso e cercare di identificare gli agenti stressanti e, ove possibile, correggerli. È consigliato rivolgersi ad un medico comportamentalista che ci possa aiutare in questo processo.
In linea generale bisogna promuovere un adeguato arricchimento ambientale ed un’adeguata gestione delle risorse a seconda delle necessità specifiche dei felini.
Si può inoltre ricorrere all’utilizzo di feromoni felini sintetici, di alfa-casozepina, una molecola derivata dalle proteine del latte e di fiori di Bach.
I feromoni sono sostanze normalmente prodotte e rilasciate dai gatti e sono la base di un tipo di comunicazione chimica olfattiva che tutti i gatti usano per interagire tra loro.
I feromoni vengono rilasciati per tanti motivi e il tipo varia a seconda della situazione. Esistono feromoni rilasciati per marcare il territorio, per aumentare i legami, per darsi conforto, per indicare felicità e per indicare stress o paura. Lo scopo di utilizzare i feromoni felini sintetici sotto forma di spray o diffusori in casa è quindi quello di trasmettere messaggi di benessere e tranquillità.
Il gatto può guarire dopo la terapia impostata?
La cistite idiopatica felina è una patologia che purtroppo non ha una terapia specifica risolutiva.
Tutti gli sforzi devono essere volti a ridurre l’intensità delle manifestazioni e la frequenza delle recidive.
Per questo è molto importante non solo trattare l’episodio acuto con terapia antidolorifica e/o antinfiammatoria ma anche apportare tutte le modifiche possibili per ridurre lo stress e l’ansia che sono la fonte delle recidive. Se si identificano e si correggono i fattori stressanti è possibile che la problematica non si ripresenti in futuro.